PERCHE' L'ITALIA POSSA TORNARE "A RIVEDERE LE STELLE"ORNARE

 Quando in un paese, come il nostro, il sistema economico consente ad una ristretta cerchia di cittadini di arricchirsi sempre mentre fa crescere il numero di coloro che cadono nel baratro della povertà e del bisogno,  chi governa  dovrebbe intervenire per porvi rimedio. Si  rischia altrimenti la pace sociale e si finisce col mettere in pericolo le stesse istituzioni democratiche.

 Con quali strumenti è possibile intervenire?

In uno Stato “sovrano” il Governo, per intervenire sul sistema economico, ha a disposizione essenzialmente: 1) il potere di emettere  moneta e regolarne la circolazione;  2) il potere d’imporre  le tasse.

L’Italia purtroppo è  uno Stato a " sovranità limitata”. Questo perché:

Una classe di politici, incapace e preoccupata solo di conservare potere e privilegi, ha pensato furbescamente che si potessero risolvere i problemi del paese, scaricandoli fuori dai confini nazionali. Per fare questo non ha esitato a vendere pezzi strategici di sovranità nazionale.”

Con l’adesione al trattato della moneta unica ed a quella successiva sul controllo  sul sistema bancario, i possibili interventi sul sistema economico risultano fortemente limitati. Non solo! Avendo dovuto trasformare il debito pubblico in una valuta, il cui controllo è in mani esterne, ha esposto il Paese ai ricatti e alla speculazione della finanza internazionale.  Il Quantitative Easing, con cui la Bce da qualche anno interviene sul mercato a sostegno delle obbligazioni degli Stati aderenti all’euro, sta avendo un effetto positivo sull’andamento dei tassi ma, per come è strutturato,  può trasformarsi in uno strumento di ricatto su un eventuale governo, che non si adeguasse agli ordini di Bruxelles. Non è da meno  il Recovery Fund di cui tanto si sta parlando e litigando da qualche mese. La quota” a fondo perduto corrisponde  più o meno ai contributi che l’Italia dovrà versare per i prossimi anni e il resto non è che un prestito ( quindi nuovo debito ) il cui utilizzo è sottoposto a tali e tanti condizioni, che difficilmente farà ripartire l’economia del paese.

E’ da ingenuo o da furbo solo pensare che gli altri risolvano i nostri problemi. Sarebbe una vana speranza! L’Italia rischia di essere per l’Unione Europea quello che il Sud, suo malgrado, è diventato per l’Italia. Un’appendice da tenere legata perché fa comodo e fino a quando farà comodo.

Andare  “con il cappello in mano” a chiedere aiuti comporterebbe un prezzo insopportabile: la perdita della dignità e della libertà di decidere del nostro futuro, del nostro modo di vivere.

Per il livello raggiunto dal nostro indebitamento e soprattutto perché è in una valuta di cui non si ha il controllo, rimane a disposizione pertanto solo il potere impositivo.  Peccato che questo strumento risulta essere, per ragioni facilmente intuibili, il meno gradito dai cittadini e non solo in Italia. Non è uno strumento neutro!. Se si vuole, lo si può usare in maniera per spostare il suo peso tra i diversi ceti sociali.

Ecco una delle modalità, che sarebbe necessaria adottare per rilancia l’economia, per fare ripartire innanzitutto i consumi, indispensabili perché le imprese riprendano ad investire.

 Una “Robin Hood”tax di scopo da 70/miliardi che assorba l’imu esistente, la tassa sui depositi amministrati,  bolli sui c.cti ecc. Progressiva, con franchigia di 500/mila euro. Imposta  0,5% fino al milione e poi con uno aumento di uno 0,1% per ogni 100/mila euro fino a raggiungere il 5% o comunque fino a consentire il gettito sopra indicato.

Per fare cosa? A) aumentare le pensioni minime a 1000/euro. B) ridurre in maniera progressiva l’irpef per dipendenti e pensionati per circa il 25/30%; a decrescere, partendo dal basso e fino a 75/mila euro lordi. C) abolire o ridurre in maniera consistente l’irap per le attività produttive. Non si tratta del gioco “ delle 3 carte”. Si tratterebbe di spostare risorse  dalle tasche di quel 20%, che detiene oltre il 60% della ricchezza nazionale, verso le tasche dei ceti meno ambienti, con impatto positivo sull'economia. Si colpirebbe  anche quella parte di ricchezza, accumulata evadendo le tasse o frutto di attività illecite.

 Quanto sopra andrebbe poi accompagnato da:

Una emissione di Buoni del Tesoro “Perpetui” 50/miliardi annui; tasso 3%, con facoltà di rimborso a sorteggio in base alla crescita del Pil. Gran parte dei titoli  (una quarantina di miliardi) andrebbero assegnati  ai tanti beneficiari di crediti fiscali e di detrazioni d’imposta. Il tutto riservato ai residenti in Italia. Titoli negoziabili sul mercato, sul quale dovrebbe operare a sostegno una banca “pubblica”.  ( Cassa Depositi e Prestiti + Medio Credito Centrale o Monte Paschi). In Germania c’è!

 Per fare cosa? Quegli investimenti e quelle riforme necessarie (che non sono quelle di cui si sentirà parlare nelle prossime settimane) per rilanciare l’economia. Arrestare il lento declino verso il quale, da almeno 20 anni, una classe politica mediocre sta condannando l’Italia.

NB: Per non allarmare più di tanto, ho usato un eufemismo, parlando Robin Hood tax. Credo che sia facilmente intuibile a cosa si faccia riferimento. In Italia sembra però che  parola patrimoniale  sia addirittura proibito pronunciarla! Ma se la chiedesse l’Europa…

Grazie, se siete arrivati fino in fondo.

Tonino di Torre di Fino  19.02.2020                                          

Nessun commento:

Posta un commento