Possibile via d'uscita dalla grave crisi economica, che sta per abbattersi.


POSSIBILE VIA D’USCITA DALLA GRAVE CRISI ECONOMICA, CHE STA PER ABBATTERSI.

Era facilmente prevedibile che i primi provvedimenti del Governo, per fronteggiare la grave crisi economica imminente, risultassero insufficienti, frammentati e senza l’impatto necessario.
Vediamo invece, con una congrua dose di fantasia, come si potrebbe intervenire in maniera adeguata ed efficace per riparare i guasti che le misure adottate per frenare l’epidemia, stanno causando al tessuto produttivo del paese.

Importo da mettere subito a disposizione 100/ miliardi di euro pari a circa il 6% del Pil. Importo aumentabile, se necessario.

Come?  In contanti? Via impraticabile al momento. E allora? In Buoni fruttiferi “perpetui” (ripeto: perpetui) al tasso del 4%. Con facoltà da parte dello Stato di consentire il loro utilizzo per pagare le tasse o di rimborsarli gradualmente quando l’economia ricominciasse a crescere in maniera adeguata.

Come distribuirli agli operatori economici, che hanno subito danni?  In base al fatturato dell’anno precedente, diviso dodici x il periodo in cui hanno dovuto chiudere l’attività o in base al calo di fatturato (da dimostrare) a causa dei vari provvedimenti adottati per fare fronte al'epidemia.  Dal’importo così determinato, (da non contabilizzare in bilancio 2020) andrebbe detratta un’imposta a titolo definitivo del 20%.  
Dove fare quest’operazione? Direttamente presso una banca o uff. postale, che dopo avere verificato la documentazione (dichiarazione dei redditi o dell’iva), metterebbe a disposizione dell’operatore l’equivalente in titoli di cui sopra.

E “ a questo punto”?  Chi avesse bisogno di “moneta sonante” potrebbe vendere tutto o in parte i buoni, che sarebbero quotati in Borsa.

Perderebbero di valore?  Si venderebbero sotto la pari? Niente affatto!  Con i tassi “a zero”, che verranno praticati almeno per i prossimi 5/10 anni , questi buoni al 4% risulterebbero particolarmente graditi dai fondi pensioni, dalle società assicurative,  dai piccoli risparmiatori( che potrebbero così contare su una rendita certa) ed anche delle stesse banche.  A sostegno dell’operazione si potrebbe mettere la Cassa Depositi e Prestiti, trasformata in una banca pubblica, o lo stesso Monte dei Paschi, che in pratica è da considerare già banca pubblica.

Non ci sarebbe bisogno di adottare  tanti altri provvedimenti. Le aziende potrebbero pagare regolarmente stipendi e salari, versare tasse e contributi; la famiglie fare fronte regolarmente  ai loro impegni.
E  con l’Unione Europea come metterla? Ora non ci sarebbe problema alcuno, essendo stato già sospeso il famigerato patto di stabilità.

Quanto sopra prospettato, sarebbe un intervento dal lato “dell’offerta”, cioè delle imprese. Nel’attuale situazione è preminente, infatti, salvare le imprese, in particolare le medie e piccole, che altrimenti potrebbe essere costrette a chiudere con gravi danni sotto il profilo sociale. Una volta messo in sicurezza e fatto ripartire l’apparato produttivo del paese, bisognerà intervenire sul lato della domanda. Negli ultimi quindici anni i consumi sono scesi di circa 70/mdi perché nel frattempo si è perso almeno il 40% del potere d’acquisto.  Se quest’ultimo non venisse gradualmente aumentato, difficilmente potremmo avere una crescita dell’economi . 
Tonino di Torre di Fino Marzo 2020  

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